Un giorno le cose si ribellarono.
I fiumi si misero a correre all’indietro,
l’acqua si ghiacciò al sole e le pietre si librarono felici nell’aria.
Gli uomini non sapevano più come comportarsi.
Per un po’ ciascuno di loro pensò di essere ammattito ma poi,
quando trovò il coraggio di parlarne agli altri,
si rese conto che tutti la vedevano allo stesso modo:
era il mondo dunque a essere ammattito.
Gli uomini decisero di mandare una delegazione a parlamentare con le cose.
Si sedettero tutti intorno a un tavolo senza gambe,
bevvero un sorso d’acqua da un bicchiere vuoto e cominciarono a lamentarsi:
«Non si può andare avanti così» disse l’uomo più anziano è più saggio
«il vostro comportamento va contro alle leggi di natura ed è quindi irresponsabile e assurdo.
Di questo passo saremo costretti a dichiararvi tutte un’allucinazione.»
«Questa è bella,» rispose una gomma che invece di cancellare scriveva
«chi siete voi per dire quali sono le leggi di natura?
Al massimo, siete una parte della natura, e un’altra parte siamo noi, con uguali diritti.
Perchè dovremmo comportarci come vi fa comodo per essere giudicate responsabili?»
«Sospettavo qualcosa del genere,» ribattè un uomo più giovane e focoso
«la vostra è una vera e propria guerra, è come tale va combattuta, non a parole ma con le armi.»
«Si, si, ma quali armi?» soggiunse un fucile. «Chi vi dice che le armi siano dalla vostra parte?»
E, per chiarire meglio, fece partire un proiettile attraverso il grilletto.
«Un attimo,» interruppe l’uomo saggio «non è il caso di farsi prendere dall’eccitazione.
Noi non vi abbiamo imposto niente.
Vi siamo stati a guardare per secoli e abbiamo visto come vi comportavate:
le leggi di natura non sono che un resoconto delle nostre osservazioni.»
«É proprio questo il punto» sbotto un lampadario appeso per terra
«ci avete osservato per secoli, avete tratto le vostre conclusioni e adesso non ci osservate più.
Ci avete esaurito, neanche più ci vedete, e poi avete il coraggio di dire
che se non seguiamo le vostre istruzioni non ci siamo davvero.
Invece noi ci siamo davvero proprio perchè possiamo dare fastidio.»
Gli uomini erano allibiti. «Che cosa dobbiamo fare?»
chiese un piccolino dagli occhi dolci. «Certo se continuate così non sopravvivremo.»
«Non è la vostra morte che vogliamo» rispose per tutti una palla che non rimbalzava.
«Vogliamo solo un po’ di attenzione. Siamo sempre in grado di sorprendervi, e se ve lo dimenticate lo faremo ancora.»
Su queste parole la seduta si sciolse: le finestre si aprirono e i camini si accesero.
Tutto tornò come prima, ma da allora gli uomini guardarono alle cose con più interesse, e anche con un po’ di timore.